AI nella cucina: ostacolo o ausilio?

Quando parliamo di cucina, parliamo del processo creativo di uno chef che culmina con la realizzazione di un piatto. Questo processo è realizzabile perché fatto di anni di studio, pratica e conoscenza.
Dunque la domanda: come si integra l'AI con l'arte culinaria, fatta di creatività, esperienza e profonda conoscenza delle materie prime? E, una volta integrata, possiamo considerarla un ostacolo o un ausilio?
L'AI COME ASSISTENTE IN CUCINA: I FORNI INTELLIGENTI
Un esempio di forno intelligente arriva dalla Bosch. Stiamo parlando di un forno al cui interno lavorano una serie di sensori che vanno ad incrementare una vera e propria rete neurale. Questi sensori agiscono diversamente in base al tipo di alimento che andiamo ad inserire all'interno del forno, determinando parametri come l'umidità durante la circolazione del calore, oppure la temperatura interna dell'alimento. Stiamo parlando di un vero e proprio cervello che ha la capacità di apprendere automaticamente in base ai dati che gli vengono forniti dagli ingredienti stessi, andando a migliorare proprio come farebbe un vero e proprio chef. Questo potrebbe essere il caso in cui l'AI viene in ausilio.
L'ostacolo potrebbe essere rappresentato, invece, dalla sostituzione del processo creativo di uno chef; per fortuna siamo ancora lontani da una reale e concreta possibilità che ciò avvenga. L'AI ha un bisogno costante dell'intervento dell'uomo, soprattutto in questa sua fase "embrionale" e, al contrario di ciò che riguarda l'attuale pensiero comune, non ne può sostituire totalmente l'intervento.
PAROLA ALL'ESPERTO:
Nel 2024, durante il Cook Fest che si è svolto a Milano tra il 4 e il 6 ottobre, il Maestro pasticcere Iginio Massari è intervenuto proprio per parlare dell'argomento: «Serve porre le domande giuste all’AI e saper decifrare le risposte; un po’ come un navigante che interroga la bussola. Deve sapere guardare le stelle, il mare e leggere uno strumento prezioso che va comunque interpretato con una cultura e una esperienza specifiche. E con talento». Questa la conferma che l'AI è uno strumento di ausilio e tale deve rimanere.
Come per ogni cosa nuova, non dobbiamo demonizzarla. Non dobbiamo e non possiamo rinunciare alle possibilità che il progresso ci offre. Ha poi continuato il Maestro Massari: «Non faccio come Pierino, io sul treno in corsa salgo».
Il Maestro ha anche raccontato di aver chiesto all'AI una domanda specifica, ovvero la «realizzazione di un gelato che a 9° mantenga lo sgocciolamento rimanendo morbido e cremoso», a conferma del fatto che l'AI deve essere usata come un prezioso strumento di ricerca ma con la consapevolezza di utilizzarla correttamente.
In conclusione, l'Intelligenza Artificiale in cucina non è né un ostacolo da temere né un ausilio da idolatrare, ma uno strumento da interpretare con consapevolezza.