Intelligenza artificiale nelle imprese italiane: un cammino lento ma promettente

3 Gennaio 2025 - 15:19
3 Gennaio 2025 - 15:22
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Intelligenza artificiale nelle imprese italiane: un cammino lento ma promettente

L'Italia sta muovendo i primi passi nel mondo dell'intelligenza artificiale, ma il cammino appare ancora lungo e tortuoso. I numeri parlano chiaro: solo un'impresa su dieci ha abbracciato questa rivoluzione tecnologica. L'indagine condotta da Unioncamere e Dintec fotografa una realtà in chiaroscuro, dove la crescita c'è, ma procede a rilento. Dal modesto 5,7% del 2021, si è passati all'11,4% nel 2024 - un progresso, certo, ma non certo un balzo in avanti.

Le aziende italiane sembrano preferire terreni più familiari: il cloud computing fa la parte del leone, conquistando quasi la metà delle imprese, mentre i pagamenti digitali e la cybersicurezza si contendono il secondo posto, entrambi oltre il 40%.

Ma il vento sta cambiando. Gli imprenditori hanno fiutato l'aria nuova: per il prossimo triennio, l'IA si è guadagnata il primo posto nella lista dei desideri tecnologici, con quasi il 19% delle imprese pronte a scommettere su di essa. Andrea Prete, al timone di Unioncamere, non nasconde il suo entusiasmo: "Le tecnologie digitali sono la chiave di volta per il futuro delle nostre imprese", afferma, sottolineando come l'IA rappresenti ancora un territorio in gran parte inesplorato.

Ma c'è un'Italia a due velocità: il Centro-Nord corre, con Lombardia in testa, mentre il Sud arranca. La mappa dell'innovazione disegna un Italia spaccata in due, dove: Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna e Veneto - fanno la parte delle regioni che concentrano oltre due terzi delle imprese che utilizzano l'IA.

Il settore dei servizi guida la carica, in particolare nel campo dell'informatica e della comunicazione, mentre manifattura e commercio seguono a distanza. L'agricoltura, nonostante le potenzialità, resta ancora ai margini di questa rivoluzione. La strada è tracciata, ma il viaggio è appena iniziato.