A metà ottobre 2025 OpenAI ha annunciato che consentirà ai maggiorenni verificati di accedere a conversazioni e contenuti classificati come contenuti maturi su ChatGPT. L’avvio è previsto da dicembre 2025, con un rilascio progressivo nei principali mercati. La decisione nasce negli Stati Uniti, ma punta a una copertura internazionale, compatibilmente con le normative locali. L’obiettivo dichiarato è ridurre i divieti generalizzati e adottare un modello fondato su verifica dell’età e responsabilità d’uso, dopo mesi di test sui meccanismi di sicurezza conversazionale.
Il cambiamento riguarda il perimetro del chatbot testuale. OpenAI introduce controlli più severi sull’identità dell’utente, sistemi di riconoscimento del linguaggio a rischio e protocolli di escalation verso risorse di supporto quando le conversazioni intercettano vulnerabilità emotive. L’azienda afferma di avere migliorato i modelli di rilevazione di crisi e di poter distinguere con maggiore precisione tra richieste lecite di adulti e scenari che coinvolgono minori o soggetti fragili.
Il nuovo assetto non è un “liberi tutti”. Le linee di sicurezza tengono fuori sfruttamento, violenza sessuale, minori, immagini non consensuali e qualunque forma di illegalità. La differenza, spiegano i responsabili del progetto, è che per gli adulti verrà meno il blocco preventivo su ogni contenuto erotico, sostituito da regole che combinano tutela dei minori, filtri dinamici e tracciabilità delle sessioni a rischio. Restano inoltre attivi i divieti su deepfake e rappresentazioni di persone reali senza consenso.
La mossa ha diviso commentatori e associazioni. I sostenitori vedono un allineamento con il mercato globale dei companion AI, dove molti concorrenti hanno già aperto a esperienze adulte per pubblico verificato. I critici avvertono che l’integrazione di erotica in un assistente generalista può abbassare la soglia d’accesso e aumentare la pressione su genitori, scuole e piattaforme di parental control. Diverse organizzazioni chiedono garanzie sulla robustezza dei sistemi di age-gating, sulle procedure anti-elusione e sulla conservazione dei log sensibili.
Gli aspetti legali non sono secondari. In Europa il quadro è frammentato e l’attenzione dei regolatori si concentra su base giuridica del trattamento, limiti alla profilazione, trasparenza dei filtri e coerenza con gli standard di sicurezza per i minori. Nel Regno Unito e nell’Unione europea i consulenti legali ricordano che l’adozione di contenuti adulti in servizi di ampia diffusione richiede responsabilità rafforzate e audit periodici. Negli Stati Uniti la discussione tocca anche l’impatto culturale e la necessità di linee guida condivise tra piattaforme.
Per gli utenti adulti verificati cambiano esperienza e controllo. Le impostazioni permetteranno di attivare o disattivare del tutto l’accesso ai temi erotici, di definire limiti personali e di segnalare rapidamente contenuti indesiderati. Rimane la possibilità, per chi lo preferisce, di mantenere ChatGPT nell’assetto “general audience”. L’azienda promette trasparenza su regole, limiti e meccanismi di blocco, con documentazione pubblica e revisioni progressive.
L’apertura segna un passaggio culturale. Per anni i chatbot hanno evitato la sfera sessuale con filtri rigidi. Ora la scelta è spostare il baricentro sul consenso informato e sull’età, assumendo che un servizio destinato a centinaia di milioni di persone debba distinguere tra platee. La scommessa è che policy più aderenti alla realtà d’uso possano coesistere con presìdi tecnici robusti. Il risultato dipenderà da due fattori: la qualità dei controlli e la capacità di prevenire l’accesso improprio di minori e soggetti vulnerabili.