Amazon, Google, Microsoft e altre giganti tecnologiche stanno facendo pressione per bloccare qualsiasi regolamentazione statale sull'intelligenza artificiale per i prossimi dieci anni.
La proposta, inserita nel piano fiscale di Donald Trump, sta dividendo sia il mondo tech che il Partito repubblicano.
La battaglia delle lobby tecnologiche
Il CEO di OpenAI Sam Altman ha definito "disastroso" per gli Stati Uniti imporre alle aziende tech criteri di trasparenza e sicurezza - simili a quelli previsti dall'AI Act europeo - prima del lancio di prodotti di intelligenza artificiale.
Chip Pickering, ex deputato e amministratore delegato di Incompas, sta guidando una campagna di lobbying per conto di Microsoft, Amazon, Meta e Google, oltre a numerose aziende più piccole del settore tech, per convincere il Senato ad approvare la misura entro il 4 luglio.
Due visioni contrapposte
I favorevoli alla moratoria portano due argomenti principali:
Mantenere la supremazia americana sull'IA rispetto alla Cina
Evitare una frammentazione normativa con 50 diversi quadri regolamentari statali
"Non vogliamo che il primo paese al mondo per innovazione resti indietro sull'IA", ha dichiarato il senatore repubblicano Thom Tillis. Lo scorso anno i parlamenti statali hanno valutato quasi 700 proposte di legge sull'intelligenza artificiale, mentre la regolamentazione federale rimane "in sospeso".
Le voci critiche
I detrattori vedono nella proposta un tentativo delle Big Tech di consolidare il proprio dominio senza considerare le conseguenze sociali ed economiche.
Max Tegmark del MIT ha definito l'iniziativa "un colpo di mano da parte di oligarchi tecnologici" che cercano di concentrare ancora più ricchezza e potere. Il Washington Post ha descritto la misura come un "regalo" a un'industria che potrebbe favorire usi dannosi della tecnologia emergente.
Dario Amodei, co-fondatore di Anthropic, avverte che "affidarsi all'autoregolamentazione potrebbe avere conseguenze disastrose per la società". Il ricercatore Gary Marcus ha sottolineato come l'IA stia già impattando settori cruciali come sanità, istruzione e occupazione.
Divisioni anche tra i repubblicani
Nonostante il supporto di Trump, alcuni senatori repubblicani si oppongono alla misura. Josh Hawley, autore del libro "The Tyranny of Big Tech", e Marsha Blackburn, che sostiene una legge del Tennessee per proteggere l'industria musicale dall'uso non autorizzato dell'IA, sono tra i contrari.