Musk blocca OpenAI: la guerra legale si allarga a Meta

Elon Musk blocca OpenAI: a giudice USA la richiesta di non ottenere documenti da Meta sulla sua offerta da 97 miliardi. Battaglia legale ai massimi livelli.

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Scintilla di una battaglia legale

Nel continuo braccio di ferro giudiziario tra Elon Musk e OpenAI, emerge una nuova mossa di grande impatto. I legali dell’imprenditore hanno chiesto a un giudice degli Stati Uniti di impedire a OpenAI di ottenere documenti da Meta Platforms riguardanti la proposta di acquisizione da 97,4 miliardi di dollari avanzata da Musk. La richiesta è formalizzata in un nuovo fascicolo presentato al tribunale.

Le ragioni sollevate da Musk

Musk sostiene che OpenAI avrebbe già ricevuto da lui e dalla sua startup xAI i documenti pertinenti all’offerta, pertanto secondo i legali di Musk, questa non sarebbe altro che un vano tentativo di OpenAI di estendere la ricerca (discovery, ovvero la fase in cui si raccolgono documenti e prove) a entità terze, in particolare a Meta e soprattutto che non sarebbe rilevante nella fase attuale del procedimento.
Meta, dal canto suo, ha ribadito che OpenAI dovrebbe rivolgersi direttamente a Musk o a xAI per qualsiasi informazione di interesse.

La controreplica di OpenAI

Dall’altra parte, i legali di OpenAI respingono le accuse di discovery eccessiva, affermando che le loro richieste sono circoscritte e temporalmente limitate, in quanto «coprono settimane, non anni». Inoltre, sottolineano che, qualora la comunicazione tra Musk e Meta fosse stata prevalentemente orale, sarebbe ancora più necessario procedere con deposizioni di Musk, di un rappresentante xAI e di altri soggetti coinvolti nella proposta.

Il quadro giuridico complessivo

Questa controversia si inserisce nel contesto di un più ampio scontro tra Musk e OpenAI, incentrato sulla transizione della società da modello non-profit a modello a fini di lucro. Musk aveva già intentato una causa e  OpenAI risponde con una controquerela, accusandolo di condurre una campagna di molestie legali, dichiarazioni pubbliche e un’offerta simulata al solo scopo di danneggiarne la reputazione. 

Il giudice federale ha già stabilito che Musk dovrà affrontare queste accuse, e un processo con giuria è programmato per la primavera del 2026

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