Microsoft e OpenAI sono in trattative per stabilire nuovi termini nel loro rapporto. Nelle ultime settimane, infatti, sarebbe stato firmato un accordo non vincolante che permetterebbe a OpenAI di convertirsi in società a scopo di lucro.
Non sono ancora stati resi pubblici gli accordi commerciali, ma le aziende stanno lavorando per la messa a punto dei termini utili per un accordo definitivo. Le due aziende hanno un trascorso di lunghe trattative e questo sembrerebbe il primo passo verso la definizione di un accordo decisivo. OpenAI punta allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e intende finanziare il progetto in prima persona con l’investimento di un grosso capitale, ma questo scopo sarebbe perseguibile solo convertendo l’azienda portandola sotto una struttura di governance più tradizionale.
Anche Microsoft, dal canto suo ha investito 1 miliardo di dollari solo nel 2019 e ben 10 miliardi sugli inizi del 2023, con l’esclusività degli accordi che prevedevano la vendita dei software di OpenAI tramite la piattaforma di casa Microsoft, Cloud Azure.
Secondo gli accordi, Microsoft, fornitore di capacità computazionale per OpenAI, ne avrebbe alleggerito il controllo per permetterle di costruire un proprio centro dati, lo Stargate. Sarebbero poi stati inclusi anche la firma di contratti a lungo termine con Oracle e un ulteriore accordo con Google per il sistema di cloud. L’obiettivo di OpenAI è di espandere le vendite dell’azienda per garantire una propria capacità computazionale senza doversi rivolgere a terzi, in questo caso a Microsoft.
Ciò che emerge dalle indagini è che OpenAI riceverà più di 100 miliardi di dollari “diventando una delle non profit più finanziate” ha dichiarato Bret Taylor, Presidente del consiglio attuale e non profit di OpenAI. Ma le aziende non hanno ancora rivelato la quota di Microsoft, né l’accesso esclusivo alle nuove tecnologie di OpenAI.
In California e Delaware, i procuratori generali devono ancora approvare la nuova struttura, ma OpenAI spera che ciò avvenga entro la fine dell’anno per non andare incontro a perdite legate alle tempistiche, mentre Microsoft continua a lavorare allo sviluppo di modelli propri per ridurre la dipendenza tecnologica.