Amanti AI, il sesso con i robot supererà quello umano entro il 2050?

Un'analisi provocatoria sull'amore nell'era dei robot, esplorando il futuro delle relazioni interpersonali in un mondo sempre più tecnologico. Con l'avanzamento dei robot, gli esseri umani potrebbero preferire i partner artificiali, ma cosa ci resterà di veramente umano quando l'amore diventa perfetto e senza dramma? Un racconto che mescola paura, curiosità e riflessioni sul futuro delle emozioni.

Immagine generata con AI
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3 min di lettura

San Valentino si avvicina, ma vi confesso che mentre scrivevo questo articolo ho un senso di vuoto. Sì, perché oggi parliamo di una rivoluzione che mi fa tremare i polsi, l'amore nell'era dei robot. E no, non è la trama dell'ultimo film di fantascienza che ho visto su Netflix.

Mettetevi comodi, perché quello che sto per raccontarvi vi lascerà a bocca aperta. Pensate che entro il 2050 - quando i miei capelli saranno più bianchi che grigi - potremmo preferire andare a letto con un robot piuttosto che con un essere umano. Lo so, lo so, state già ridendo. Ma aspettate a deridermi.

Vi faccio un esempio concreto, immaginate di tornare a casa dopo una giornata infernale in ufficio. Il vostro partner artificiale vi accoglie con un sorriso (programmato, certo, ma chi se ne importa?), non vi chiede perché siete tornati tardi, non si lamenta se avete dimenticato il vostro anniversario, e soprattutto... è sempre dell'umore giusto.

Ammetto che fa un po' paura, ma anche un po' gola, no?
E non sono l'unica a pensarla così. Ho scoperto che l'81% degli uomini - sì, avete letto bene, più di 8 su 10 - si dice pronto a sposare un robot se fosse legale.

Mi sono cadute le braccia quando ho letto questi dati. Ma poi ho pensato a tutti i miei amici single che si lamentano delle app di appuntamenti, delle relazioni tossiche, delle aspettative impossibili... e ho iniziato a capire.

Nel Regno Unito questo mercato vale già un miliardo di sterline. Un MILIARDO! Con quei soldi potrei comprarmi un'isola ai Caraibi (ok, forse una più piccola).

E sapete perché la gente spende tutti questi soldi? Perché questi robot promettono l'impossibile: amore senza rischi, sesso senza malattie, relazioni senza dramma. Troppo bello per essere vero?

Ma vi confesso che ho paura. Sì, perché mentre scrivo penso a un ipotetico figlio/a futuro, che tra qualche anno potrebbe dirmi "mamma, mi sono innamorata... di un robot".

Cosa dire? Che l'amore vero è quello imperfetto? Che le controversie, le riconciliazioni, persino le lacrime ci rendono umani?

E poi penso a tutte quelle serate passate sul divano con il mio compagno, quando non diciamo nulla ma ci capiamo con uno sguardo.

Potrà mai un robot replicare quella magia? Quella connessione che va oltre le parole?

Il futuro mi spaventa e mi affascina allo stesso tempo. Come quando da bambina guardavo "Blade Runner" e pensavo "ma figurati se un giorno...".

E invece quel giorno è quasi arrivato.

Vi lascio con una domanda, quando i robot saranno più bravi di noi ad amare, cosa ci resterà di davvero umano?

PS. Se state leggendo questo articolo accanto al vostro partner umano, dategli un bacio. Finché siamo ancora noi a dare le carte in questo gioco chiamato amore.

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