Quando l’intelligenza artificiale incontra le PMI

Palermo guarda al futuro mettendo a confronto università e imprese per trovare un comune territorio di innovazione consapevole

Quando l’intelligenza artificiale incontra le PMI
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Palermo, 23 ottobre 2025 – Oggi all’Aula Capitò dell’Università degli Studi di Palermo, l’intelligenza artificiale è scesa dai grandi palcoscenici globali per sedersi accanto alle piccole e medie imprese siciliane. Il workshop “Intelligenza Artificiale e PMI: opportunità, rischi e prospettive”, promosso dalla rete europea Enterprise Europe Network in collaborazione con Sicindustria e l’Ateneo palermitano, ha riunito docenti, imprenditori e studenti in un confronto concreto su come le nuove tecnologie possano trasformare il tessuto produttivo dell’isola. 
Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali del Prorettore alla Ricerca Andrea Pace, del Direttore del Dipartimento di Ingegneria Livan Fratini e del Presidente di Sicindustria Luigi Rizzolo. Tre voci diverse, ma unite dalla convinzione che l’innovazione, per essere davvero efficace, debba passare anche attraverso le piccole realtà locali, quelle che più spesso faticano a cogliere le opportunità ma che rappresentano la spina dorsale dell’economia siciliana.
Giovanni Perrone, responsabile scientifico di EEN per l’Università di Palermo, ha presentato i risultati di una ricerca dedicata al rapporto tra intelligenza artificiale e PMI siciliane. Dallo studio – condotto con la collaborazione di un gruppo di studenti del Dipartimento di Ingegneria – è emerso un quadro in chiaroscuro, che ha mostrato da un lato, curiosità e apertura verso l’IA mentre  dall’altro, timori legati ai costi, alla mancanza di competenze e all’incertezza dei risultati. Un ritratto realistico di un territorio che vuole innovare ma che chiede di essere accompagnato in questo percorso.
Nella seconda parte della mattinata la parola è passata alle imprese. La tavola rotonda, moderata dallo stesso Perrone, ha visto alternarsi rappresentanti di aziende agricole, studi di consulenza, società di progettazione e start-up tecnologiche: Francesco Barbàra (Azienda Agricola Barbàra S.r.l.), Paolo Ferone (LongeViva S.r.l.), Ugo Parodi Giusino (Magnisi Studio), Giovanni Lipari (Lipari Consulting S.r.l.), Giuseppe Sorbello (Xenia Progetti S.r.l.), Guglielmo Speciale (Italtekno S.r.l.) e Gianmarco Troia (Qwince Innovation S.r.l.).
Le loro testimonianze hanno trasformato le analisi accademiche in storie vive. C’è chi ha raccontato di come l’automazione abbia ridotto tempi e sprechi in azienda, chi ha parlato di algoritmi applicati all’agricoltura di precisione, chi ha messo in guardia dai rischi di affidarsi all’IA senza un’adeguata formazione del personale. Tutti, però, hanno condiviso un messaggio comune: l’intelligenza artificiale non è un miraggio, ma uno strumento già qui, da usare con consapevolezza e misura.
In un clima di collaborazione e aperto confronto l’università ha offerto conoscenza e metodo mentre le imprese hanno portato concretezza e problemi reali. È in questo dialogo, più che nelle tecnologie stesse, che molti relatori hanno intravisto la chiave per far crescere la Sicilia nel segno dell’innovazione.
In fine l’’incontro si è chiuso con un momento conviviale, che ha prolungato il confronto tra studenti, ricercatori e imprenditori. Tra un caffè e uno scambio di biglietti da visita, l’impressione generale è stata quella di un territorio che non vuole più restare spettatore del cambiamento, ma protagonista. Forse non è bastata una mattinata per risolvere i problemi strutturali delle PMI, ma l’evento di Palermo ha avuto il merito di mostrare che la distanza tra l’intelligenza artificiale e la realtà quotidiana delle imprese siciliane può essere colmata. Con curiosità, competenza e un po’ di coraggio.