Giganti della tecnologia uniscono le forze per domare l’IA infrastrutturale
OpenAI, Amazon, Microsoft e Nvidia siglano accordi da decine di miliardi di dollari per dominare l’infrastruttura dell’intelligenza artificiale nel prossimo decennio.
OpenAI, Amazon, Microsoft e Nvidia siglano accordi da decine di miliardi di dollari per dominare l’infrastruttura dell’intelligenza artificiale nel prossimo decennio.
Nel mese di ottobre 2025 gli Stati Uniti hanno registrato oltre 150.000 licenziamenti annunciati, livelli più alti dal 2003. Le ragioni: tagli ai costi, rallentamento dei consumi e crescente adozione dell’intelligenza artificiale.
La startup statunitense fondata dagli ex ricercatori di OpenAI apre nuove sedi in Francia e Germania. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione industriale e la ricerca su modelli di intelligenza artificiale più trasparenti e controllabili.
Valutazioni record, infrastrutture gigantesche, promesse ancora da mantenere: dall’Inghilterra agli Stati Uniti emergono segnali di un investimento che potrebbe essere fuori controllo.
Amazon conferma una riduzione significativa della forza lavoro corporate come parte di una strategia guidata dall’intelligenza artificiale. La trasformazione pone interrogativi sul futuro del lavoro e della produttività.
Il principio economico del Paradosso di Jevons spiega come l’aumento dell’efficienza non riduce la domanda ma la libera. Ecco perché, anche con l’avvento massiccio dell’intelligenza artificiale, il lavoro non sparirà: cambierà forma.
L'intelligenza artificiale sta ridefinendo i confini della sicurezza nazionale, trasformando le relazioni geopolitiche, le infrastrutture critiche e la diplomazia internazionale. Un'analisi sulle sfide normative, economiche e geopolitiche che emergono da questa nuova era tecnologica, con un focus sulla necessità di equilibrio tra innovazione e responsabilità.