Google lancia "AI on Screen" in collaborazione con Range Media

Una collaborazione tra Google e Range Media sta dando vita a "AI on Screen". L'obiettivo sarà quello di finanziare dei cortometraggi che avranno come tema il rapporto tra l'uomo e l'intelligenza artificiale. Nulla di nuovo se pensiamo che il tema è stato abbondantemente trattato da registi e scrittori famosi. Se oggi pensiamo ad una applicazione utile dell'IA nel cinema, la prima scena che ci viene in mente, se appassionati del genere, è quella di J.A.R.V.I.S., l'IA al servizio di Tony Stark ( Iron Man ). Ma già in periodi non poco recenti, se consideriamo il colosso Star Wars, abbiamo su schermo robot intelligenti che aiutano o attaccano l'uomo.
Stiamo vivendo un periodo in cui l'etica sembrerebbe stare al primo posto, eppure le regolamentazioni giungono sempre in ritardo rispetto a tutto ciò che è nuovo. Quando il tema etico entra nel settore dell'IA applicata all'arte, succede sempre qualcosa di inevitabile, ovvero la preoccupazione che questa possa sostituire gli esseri umani nella produzione di contenuti artistici.
Ed è proprio per questo che Google sta ricercando dei filmmaker che possano narrare dei dilemmi etici che nascono quando la nostra vita si scontra con quella di una IA.
"Sweetwater" e "Lucid"
Nel corso del corrente anno verranno rilasciati due cortometraggi che racconteranno delle storie originali sul rapporto tra esseri umani e IA.
Nel caso di "Sweetwater" (scritto da Sean Douglas), si tratta della storia del figlio di una famosa celebrità che, recandosi nella casa dove ha passato la sua infanzia per via della morte della mamma, scoprirà una sorprendente IA tra le lettere dei fan che gli permetterà di riconciliarsi con quello che è il suo retaggio.
Per quanto riguarda "Lucid" (scritto da Sammi Cohen), vedremo la storia di una coppia che si rifugerà in un innovativo e rivoluzionario sistema di condivisione dei sogni gestito da IA, il tutto per fuggire ad una realtà opprimente.
Questi sembrano essere i primi progetti scelti per l'obiettivo di Google e Range Media, che sicuramente non si fermerà ai cortometraggi ma vorrà arrivare fino ai lungometraggi.
ll futuro dello storytelling
"AI on Screen" nasce grazie alla precedente iniziativa di raccontare l'intelligenza artificiale tramite la fotografia speculativa. Oggi si vuole raccontare di intelligenza artificiale attraverso il racconto, quello che è più comunemente noto come storytelling. Google è aperta a tutti i generi cinematografici che possano dare un reale contributo alla loro causa, dunque l'invito ai registi e ai filmmaker è quello di utilizzare il tema che più preferiscono e proporlo direttamente a Range Media tramite la piattaforma del loro sito.
Al cuore del programma c'è l'interesse reale e concreto di dare la possibilità di utilizzare AI on Screen perché - a detta di Google - "We believe that the most compelling stories come from a wide range of perspectives", ovvero potremmo tradurlo in: "Crediamo che le storie più avvincenti derivino da prospettive di larghe vedute".
Questo è sicuramente un grande passo avanti per il futuro dello storytelling che, come sappiamo, risulta sempre più gestito da IA generative decisamente sofisticate.
Google vuole narrazioni nuove e innovative, e "AI on Screen" sembra venire in soccorso a chi vuole fare del "racconto" il suo artistico mezzo di comunicazione.