Percezioni culturali dell'intelligenza artificiale

14 Aprile 2025 - 13:42
14 Aprile 2025 - 15:27
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Percezioni culturali dell'intelligenza artificiale
Immagine generata con intelligenza artificiale

Quando parliamo di intelligenza artificiale le nostre percezioni riguardo ad essa cambiano in modo significativo tra Oriente e Occidente facendo notare le differenze culturali. In occidente spesso si immagina l'AI come una "minaccia", influezati da film o libri apocalittici come ad esempio Terminator. Mentre in Oriente l'immaginario collettivo sull'AI è indirizzato su un approccio collaborativo e amichevole, infatti le figure associate a robot sono Astro Boy o Doraemon. Questa differenza culturale è radicata in contesti sociali e culturali che modellano la percezione e la reazione delle società alle nuove tecnologie. In Cina, l'atteggiamento verso l'AI rimane molto positivo, anche se come ben sappiamo l'utilizzo delle tecnologie è usato in modo controverso. Uno di questi casi risale a luglio 2022, quando la scrittrice Mitu vide il suo accesso a WPS (Google Drive cinese) bloccato perché i contenuti del suo romanzo erano sensibili per Pechino e quindi censurati. Nonostante questi episodi e il crescente controllo dei dati voluto dal presidente Xi Jinping dal 2023, il popolo cinese rimane ottimista verso queste tecnologie. L'università di Aachen ha condotto uno studio, rilevando differenze tra cinesi e tedeschi: i cinesi sono più fiduciosi nei benefici delle IA e per il progresso sociale, mentre i tedeschi esprimono preoccupazione per la privacy e la perdita dell'individualità. In queste differenze possiamo vedere i valori culturali che spiccano tra i due; in Germania prevalgono i diritti umani e l'indipendenza individuale, in Cina l'approccio è più forte verso il progresso e il collettivismo. Il Giappone presenta un caso particolare, dove la robotica è ampiamente accettata come supporto all'uomo, anche in risposta a pressanti esigenze demografiche. Nel 2020, gli over 65 rappresentavano più del 12% della popolazione giapponese, creando un contesto in cui le tecnologie assistive sono viste come soluzioni necessarie per il welfare. La percezione dell'IA assume connotazioni diverse anche in Africa, Medio Oriente e America Latina. Mentre in Africa e parti dell'Asia emergono timori sulla dipendenza tecnologica e la perdita di posti di lavoro, paesi come Kenya e Sudafrica vedono nelle IA strumenti cruciali per affrontare le sfide socioeconomiche locali. Queste differenze di percezione non sono meramente teoriche, ma hanno ricadute tangibili nelle politiche governative, nelle strategie economiche e nelle dinamiche sociali. Dove prevale la paura, gli stati tendono a frenare lo sviluppo tecnologico; dove domina la fiducia, l'innovazione procede più speditamente. Il dato più significativo resta comunque la resilienza delle attitudini culturali di base, che continuano a influenzare la percezione delle tecnologie anche di fronte a evidenze contrarie.