Versailles si muove ancora con la realtà aumentata, tornano le danze del Re Sole

18 Luglio 2025 - 10:32
16 Luglio 2025 - 23:04
 0  4
Versailles si muove ancora con la realtà aumentata, tornano le danze del Re Sole
Immagine generata con AI

Nel cuore dei giardini che furono teatro di potere e di vanità, la Reggia di Versailles riporta in vita uno dei suoi rituali più emblematici, la danza barocca, quella che scandiva il ritmo delle giornate di Luigi XIV, il Re Sole, coreografo e protagonista di una corte costruita come un teatro permanente. Ma stavolta, a farla rivivere, non è una compagnia teatrale né una rievocazione storica, bensì un'applicazione digitale, invisibile a occhio nudo ma straordinariamente viva sullo schermo di uno smartphone.

Il progetto si chiama Dansez Versailles ed è frutto della collaborazione tra la Reggia e Snap Inc., la società madre di Snapchat, che ha deciso di usare la realtà aumentata non come semplice effetto scenico, ma come strumento di accesso alla memoria.

Chi visita Versailles in questi mesi può inquadrare un punto preciso dei giardini e vedere comparire danzatori in abiti d’epoca, coreografie elaborate, acconciature sontuose, maschere, fanfare e gesti impeccabili. Basta una lente AR per entrare in scena.

Si viene truccati e acconciati digitalmente dalla fotocamera frontale, mentre quella posteriore ricrea ambienti animati dove ci si muove a ritmo con la corte. Non si tratta di un gioco ma di un’esperienza costruita con rigore storico, basata su studi documentati e tecniche di motion capture, per rendere ogni passo, ogni inchino, ogni sequenza, il più autentico possibile.

È una forma nuova di teatro immersivo, dove lo spettatore diventa attore, e il passato si lascia attraversare anziché essere solo contemplato.

Quattro sono i momenti chiave in cui questo incanto prende forma, dal solenne Bal du Roi nella fontana di Latona, al più enigmatico Bal en masque nell’Orangerie, fino ai balli rustici nel Théâtre d’eau e alle forme teatrali della Comédie-ballet. Ogni luogo si apre a una suggestione diversa, ogni passo rimanda a una funzione sociale, ogni gesto richiama la liturgia coreografica di una corte in cui la danza era linguaggio politico.

Ma questa volta, tutto accade mentre si cammina tra le aiuole, mentre il sole filtra tra gli alberi, mentre la tecnologia restituisce corpo a ciò che sembrava destinato a restare solo nei libri.

Christophe Leribault, presidente della Reggia, lo ha detto con chiarezza, l’idea è trasformare la realtà aumentata in un mezzo attivo di trasmissione culturale, capace di toccare anche chi non ha dimestichezza con la storia o con le arti performative. E infatti il progetto funziona anche per chi non sa nulla del Re Sole, perché agisce con immediatezza e con un’estetica pop che non banalizza. Secondo Antoine Gilbert di Snap, l’obiettivo è proprio questo, riaccendere l’emozione di ciò che è invisibile, di ciò che si è sedimentato nei luoghi e nelle architetture ma non può più essere visto.

È una forma di memoria aumentata, dove il gesto ritorna a vivere grazie al codice.

Oggi la danza di corte non ha bisogno di coreografi né di attori professionisti. Ha bisogno solo di un telefono, di un visitatore curioso, e di un punto d’accesso visibile sul terreno. Così, mentre cammini, ti ritrovi immerso in una festa seicentesca, senza esserti mai mosso davvero.

Non sei più solo nel presente. Sei dentro un altro tempo, fatto di gesti codificati, silenzi controllati e magnificenza scenica.

È Versailles che ti balla intorno, per ricordarti che la storia, quando viene trattata con rispetto, può ancora parlare al futuro.