Naqi Logix al CES 2025, quando il corpo diventa il comando

Hai mai sognato di poter usare il tuo smartphone senza nemmeno sfiorarlo? Di mandare un messaggio con un battito di ciglia o cambiare canzone con un piccolo movimento della mascella?
No, non sto parlando di fantascienza, ma di qualcosa che ho appena scoperto al CES 2025 di Las Vegas e che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta.
Il protagonista di questa rivoluzione è Naqi Logix, una startup canadese che ha creato qualcosa di incredibile, degli auricolari che leggono i nostri pensieri. Ok, forse sto esagerando un po', ma ci siamo quasi! I loro Neural Earbuds sono in grado di captare i mini-segnali che i nostri muscoli e neuroni producono naturalmente e - questa è la parte magica - trasformarli in comandi per i nostri dispositivi.
Pensateci un attimo, niente più "Hey Siri" o "Ok Google", niente più touch screen da pulire in continuazione. Basta un movimento impercettibile del viso, una contrazione muscolare che gli altri nemmeno notano, ed ecco che puoi controllare qualsiasi cosa, dal tuo iPhone a una sedia a rotelle elettrica.
E qui arriviamo al punto che mi ha davvero emozionato: l'impatto che questa tecnologia può avere sulla vita delle persone con disabilità motorie. Non stiamo parlando solo di comodità o di gadget fighi - anche se lo sono, non possiamo negarlo.
Stiamo parlando di dare a chi ha sempre dovuto lottare con le interfacce tradizionali un modo completamente nuovo di interagire con la tecnologia. Niente operazioni chirurgiche, niente dispositivi ingombranti: solo un paio di auricolari che sembrano normali cuffie wireless.
Non sono l'unica ad essere rimasta colpita da questa innovazione, i Neural Earbuds si sono portati a casa il CES Innovation Award nella categoria "Accessibility & AgeTech".
Un riconoscimento più che meritato, se mi chiedete.
Ma la cosa più bella? Questo è solo l'inizio. Naqi Logix sta lavorando per rendere questa tecnologia disponibile a tutti, non solo a chi ne ha più bisogno. Immaginate un futuro dove la tecnologia si adatta a noi, invece che il contrario. Dove ogni nostro piccolo gesto naturale può diventare un modo per interagire con il mondo digitale.
È questo il tipo di futuro che mi fa venire i brividi di eccitazione. Un futuro dove la tecnologia non è più una barriera, ma un ponte.
E voi, che ne pensate? Sareste pronti a controllare i vostri dispositivi solo con il pensiero?