L’orologio dell’apocalisse e l’Intelligenza Artificiale, a 89 secondi dalla mezzanotte

30 Gennaio 2025 - 13:21
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L’orologio dell’apocalisse e l’Intelligenza Artificiale,  a 89 secondi dalla mezzanotte
Immagine generata con AI

Mi sa tanto che non stiamo più parlando di fantascienza, eh? Sapete quella sensazione di quando guardi l'orologio e ti rendi conto che è tardissimo, che il cuore ti batte forte e pensi "cavolo, questa volta l'ho fatta grossa"?

Ecco, moltiplica quella sensazione per mille. Perché l' Orologio dell'Apocalisse segna 89 secondi a mezzanotte, e fidati, non è mai stato così tardi. Mai.

Da quando hanno iniziato a tenere il tempo del nostro possibile disastro. Una volta era solo un modo per far preoccupare i nostri nonni sulla guerra fredda, sai quelle storie che ci raccontavano di quando si nascondevano sotto i banchi di scuola durante le esercitazioni? Oggi? È come un incubo che si sta materializzando davanti ai nostri occhi, solo che invece di nasconderci sotto un banco, non sappiamo nemmeno dove metterci. E indovina chi si è unito alla festa? L' Intelligenza Artificiale, il nostro ultimo "brillante" contribuisce al caos.

Come se non bastassero già le bombe nucleari, il clima impazzito e tutte quelle altre piccole cosette che ci tengono svegli la notte. E non sto parlando di quell'IA che ti consiglia cosa guardare su Netflix o che ti scrive le email (anche se, parliamoci chiaro, fa già abbastanza paura vedere quanto ci conosce bene).

Parlo di sistemi che stanno già mettendo le mani nella geopolitica mondiale, come un bambino che gioca con le forbici, solo che le forbici in questo caso sono armi autonome e decisioni che potrebbero cambiare il destino del mondo.

Sistemi che stanno imparando a pensare più velocemente di noi, senza quella cosa fastidiosa chiamata coscienza che ogni tanto ci fa fermare a riflettere. Ti sei mai chiesto cosa succederebbe se un'IA, quella che dovrebbe proteggerci, scambiare un falso allarme per un attacco reale? Non è un film di Hollywood questo, non c'è Bruce Willis che può salvare la situazione all'ultimo secondo.

È uno scenario che tiene svegli la notte gli esperti , quelli veri, quelli che di solito non si fanno prendere dal panico per niente. E mentre noi qui ci preoccupiamo, là fuori c'è una vera e propria corsa all'oro dell'AI, con governi e mega-corporazioni che sviluppano sistemi sempre più potenti senza nemmeno sapere bene dove stanno andando.

È come dare le chiavi di una Ferrari a un quindicenne ubriaco: sai che finirà male, è solo questione di tempo. È come se stessimo costruendo una Ferrari super-potenziata senza freni, e la stessimo guidando piegata su una strada di montagna. Di notte.

Sotto la pioggia. Con i lupi che ci inseguono. Certo, l'AI potrebbe essere la nostra salvezza,la chiave per risolvere i problemi che ci affliggono da secoli - dallafama nel mondo alle malattie incurabili. Ma senza qualcuno che tenga le redini, senza regole chiare, rischiamo di finire dritti nel burrone. E questa volta non c'è airbag che tenga. Il tempo string, e questa volta non è una metafora. Quei 89 secondi sono reali quanto il caffè che ti sei bevuto stamattina. La domanda non è più "se" succederà qualcosa, ma "quando".

E soprattutto, saremo ancora in tempo per fare qualcosa? O continueremo a fare come gli struzzi , nascondendo la testa nella sabbia mentre il mondo intorno a noi cambia a una velocità che fa paura? Sai qual è la parte più assurda? Che tutto questo sta succedendo proprio ora, mentre tu leggi queste righe, mentre qualcuno da qualche parte sta premendo "invio" su un nuovo codice che renderà un'IA ancora più potente, ancora più autonoma, ancora più... imprevedibile.

E noi siamo qui, come spettatori di un film di cui non conosciamo il finale, sperando che qualcuno, da qualche parte, sappia quello che sta facendo.

Ma la verità? La verità è che nessuno lo sa davvero.

E forse è proprio questo che dovrebbe spaventarci di più.