Meta addestra la sua IA con i tuoi dati pubblici: cosa sapere, come proteggersi e le eccezioni per i minori in UE

15 Aprile 2025 - 12:13
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Meta addestra la sua IA con i tuoi dati pubblici: cosa sapere, come proteggersi e le eccezioni per i minori in UE
Immagine generata con intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale continua a fare progressi e Meta fa la sua mossa. L'azienda di Zuckerberg addestrerà la sua IA con i dati pubblici degli utenti delle sue piattaforme, seguendo le sue rivali Google e OpenAI.

Un cambiamento graduale e trasparente

L'azienda, in un periodo transitorio, informerà tutti gli utenti che sono interessati con delle notifiche via app o email. Soltanto alla fine del periodo informativo, che avverrà nelle prossime settimane, Meta raccoglierà i dati per addestrare la sua IA.

Ma quali sono esattamente i "dati pubblici" che Meta potrà utilizzare? Si tratta di tutti quei contenuti visibili a chiunque, non limitati alla propria cerchia di contatti. Su Facebook, per esempio, sono quei post che avete impostato come "pubblici" anziché visibili solo agli amici o esclusivamente a voi stessi.

Alcune cose rimangono sempre pubbliche

Ci sono elementi del vostro profilo che, per loro natura, restano sempre pubblici: l'immagine del profilo, il nome utente e la copertina su Facebook non possono essere resi privati. Anche i post condivisi nei gruppi risultano pubblici e quindi utilizzabili da Meta secondo i nuovi termini.

Vale la pena notare che l'azienda ha stabilito un'importante linea rossa: i dati degli utenti minori di 18 anni non saranno mai utilizzati per addestrare l'IA, indipendentemente dalle loro impostazioni di privacy.

Non solo post: anche le conversazioni con Meta AI

Un altro aspetto rilevante è che Meta potrà utilizzare anche le vostre conversazioni private con Meta AI, il chatbot integrato su Facebook, Instagram e Messenger. L'unica eccezione riguarda WhatsApp, dove le interazioni con l'intelligenza artificiale non verranno impiegate per l'addestramento di futuri modelli.

Perché Meta fa questo passo?

L'azienda sostiene di voler rendere la sua IA più capace di "comprendere e riflettere le diverse culture, lingue e storie" europee. Questo ha certamente un fondamento tecnico: i Large Language Models che alimentano chatbot come Meta AI apprendono da miliardi di testi e, se questi sono principalmente in inglese e di origine americana, finiranno per riflettere prevalentemente quella cultura e quella visione del mondo.

C'è però anche una motivazione meno idealistica: l'accesso a contenuti di "qualità" generati da esseri umani sta diventando sempre più prezioso nel settore dell'IA. Alcuni esperti, tra cui Elon Musk, hanno già lanciato l'allarme sulla possibile "carestia di dati" di qualità disponibili online per addestrare le intelligenze artificiali.

"Ci rammarichiamo che siano trascorsi quasi dodici mesi prima di giungere a questo punto", ha dichiarato Meta, accogliendo con favore la chiarezza finalmente offerta sia dalla Irish Data Protection Commission che dallo European Data Protection Board.

Per gli utenti europei che preferiscono non contribuire all'addestramento dell'IA di Meta, sarà disponibile un modulo specifico per esercitare il proprio diritto di opposizione al trattamento dei dati. Un'opzione importante, che permette di mantenere il controllo sulle proprie informazioni anche in questa nuova era dell'intelligenza artificiale.