Lightmatter: La rivoluzione dei chip fotonici che accelera l'AI e riduce i consumi

Nella Silicon Valley, la startup Lightmatter ha presentato un processore innovativo che utilizza la luce per elaborare i calcoli AI, con prestazioni elevate e consumo energetico ridotto.
Quando la luce supera l’elettricità
L’intelligenza artificiale richiede sempre più potenza di calcolo ed efficienza. I sistemi attuali, basati su transistor miniaturizzati, sono vicini a un limite fisico. Lightmatter sostituisce gli elettroni con fasci di luce calibrati per eseguire operazioni complesse.
"Stiamo guardando al futuro dei processori", ha dichiarato Nick Harris, CEO di Lightmatter, sottolineando che "computer più potenti genereranno trilioni di dollari di valore economico".
Un’ascesa folgorante
La startup, valutata 4,4 miliardi di dollari dopo un finanziamento da 850 milioni, ha pubblicato i risultati su Nature. Collabora con GlobalFoundries per rendere la tecnologia scalabile, ma Harris prevede almeno un decennio per l’adozione diffusa.
Superare gli ostacoli
I chip fotonici tradizionali soffrivano di imprecisioni. Lightmatter ha risolto il problema raggruppando numeri grandi e piccoli prima dell’elaborazione, garantendo precisione pari ai chip elettronici.
Integrabilità
Il design ibrido combina nuclei fotonici con elettronica tradizionale, supportando framework come PyTorch. L’integrazione ricorda l’evoluzione delle GPU.
Ridurre i colli di bottiglia
Il trasferimento dati consuma molta energia nell’AI. Lightmatter introduce Passage, un’interconnessione ottica che taglia i consumi, cruciale perché l’accesso alla memoria incide sul 60-70% dell’energia usata.
Mentre il quantum computing è ancora teorico, la fotonica di Lightmatter è già applicabile, aprendo una nuova fase per l’informatica e l’AI.