CL1: il primo computer biologico al mondo che unisce neuroni umani e silicio

Il mondo della tecnologia ha appena accolto una novità rivoluzionaria: il CL1, il primo "computer biologico" commerciale che combina cellule cerebrali umane con hardware al silicio. Lanciato dall'azienda australiana Cortical Labs a Barcellona durante l'MWC 2025 lo scorso 2 marzo, questo dispositivo promette di introdurre un tipo di intelligenza computazionale completamente nuovo, più dinamico, sostenibile ed energeticamente efficiente rispetto all'IA tradizionale.
Cos'è l'Intelligenza Biologica Sintetica?
Il CL1 rappresenta l'avanguardia dell'Intelligenza Biologica Sintetica (SBI). Questo sistema integra neuroni umani coltivati in laboratorio che vengono posizionati su un array di 59 elettrodi planari, creando essenzialmente un computer organico in continua evoluzione. Secondo gli sviluppatori, questi neuroni apprendono in modo così rapido e flessibile da superare i chip AI basati sul silicio utilizzati per addestrare i modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT.
"L'SBI è essenzialmente più naturale dell'AI, poiché utilizza lo stesso materiale biologico (neuroni) che sostiene l'intelligenza negli organismi viventi," spiega Cortical Labs. "Sfruttando i neuroni come substrato computazionale, l'SBI ha il potenziale per creare sistemi che mostrano forme di intelligenza più organiche e naturali."
Caratteristiche tecniche e disponibilità
Il team di Cortical sta assemblando queste unità per costruire uno stack di server di rete neurale biologica, il primo nel suo genere, che ospiterà 30 unità individuali. L'obiettivo è avere quattro di questi stack operativi e disponibili per uso commerciale attraverso un sistema cloud entro la fine dell'anno.
Il prezzo di partenza del CL1 è di circa 32.000 euro, significativamente inferiore alle tecnologie simili che costano circa 80.000 euro. Un intero rack di unità utilizza solo 850-1.000 W di energia, ed è completamente programmabile, senza bisogno di un computer esterno per funzionare. Il CL1 sarà ampiamente accessibile nella seconda metà del 2025.
Il "Cervello Minimo Vitale" e le applicazioni future
Uno dei concetti più affascinanti in fase di sviluppo è il "Cervello Minimo Vitale", un tentativo di bioingegnerizzare un "cervello" simile a quello umano con la minima quantità di differenziazione cellulare superflua. Questo potrebbe diventare un potente modello per la ricerca scientifica e medica, offrendo maggior controllo e analisi più dettagliate rispetto a quanto possibile con un cervello reale.
Il Dr. Hon Weng Chong, fondatore e CEO di Cortical, ha sottolineato che questo progetto rappresenta il culmine di sei anni di lavoro. L'azienda non è nuova a traguardi impressionanti: nel 2022 aveva fatto notizia a livello internazionale dopo aver sviluppato un "cervello" informatico autoadattante con 800.000 neuroni umani e murini su un chip, addestrandolo a giocare al videogioco Pong.
Wetware-as-a-Service: un nuovo modello di business
Cortical Labs offrirà anche "Wetware-as-a-Service" (WaaS), permettendo ai clienti di acquistare direttamente il biocomputer CL-1 o semplicemente di affittare tempo sui chip, con accesso remoto tramite cloud. Questo accostamento renderà l'accesso alla tecnologia più semplice per tutti, consentendo a ricercatori e innovatori del mondo di sfruttarne il potenziale.
Le possibili applicazioni spaziano dalla scoperta di farmaci e test clinici fino allo sviluppo di nuove forme di intelligenza robotica, con la possibilità di personalizzazione illimitata in base alle esigenze specifiche.
Questioni etiche
L'etica rimane al centro dell'attenzione per Cortical, con barriere implementate per garantire l'uso etico delle unità CL1 e dell'accesso remoto WaaS. La tecnologia ha richiesto numerose approvazioni normative, tra cui quelle di agenzie sanitarie, comitati di bioetica e organizzazioni governative che supervisionano la biotecnologia.
Il Chief Scientific Officer Brett Kagan ha descritto provocatoriamente il sistema come "una nuova forma di vita", definendolo un approccio meccanico e ingegneristico all'intelligenza che utilizza neuroni biologici assemblati in modo innovativo.
Siamo solo all'inizio di questa rivoluzione tecnologica, ma CL1 potrebbe rappresentare un punto di svolta nell'evoluzione dell'intelligenza artificiale e dei sistemi computazionali.