IA e Copyright: la "guerra dei mondi"

24 Marzo 2025 - 10:47
24 Marzo 2025 - 10:48
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IA e Copyright: la "guerra dei mondi"
Immagine creata da AI

Dopo l'annuncio dell'introduzione di MetaAI (assistente digitale del circuito Meta) in Europa, quasi contemporaneamente sono stati diffusi dei documenti riguardanti una causa legale negli USA proprio contro il colosso americano: violazione del copyright da parte di Meta per sviluppare i propri sistemi di intelligenza artificiale come Llama 3

Generalmente, i modelli linguistici vengono addestrati grazie all'impiego di una grande quantità di documenti (libri, articoli, saggi ecc...) per diventare sempre più "umani" nella produzione di testi. Il problema sta nel fatto che per raggiungere tali obiettivi, le grandi aziende che stanno facendo dell'IA la loro mission, stanno attingendo a vere e proprie librerie online senza il permesso di autori ed editori.

META E OPENAI

In California è stata avviata una causa contro Meta per far venire alla luce come siano stati utilizzati i dati protetti da copyright. Meta stava lavorando a Llama 3 per contrastare la famosissima ChatGPT di OpenAI, e inizialmente si era pensato di ricorrere alle vie legali, dunque pagare i diritti d'autore, ma la prospettiva di dover spendere un'ingente quantità di denaro e i tempi di attesa per la raccolta del materiale decisamente troppo lunghi, hanno deviato l'azienda verso LibGen, decisamente non legale, in quanto libreria che richiede un download e una conseguente, ineluttabile, condivisione. Non è tutto, a quanto pare anche OpenAI era stata accusata di ciò ma si era difesa utilizzando la "scusa" del fair use; scusa che ha utilizzato anche Meta. Inoltre, nel processo contro Meta è stato fatto presente che la stessa ha utilizzato anche Books3, una libreria pirata a tutti gli effetti, per l'addestramento dell'IA. 

REGOLE E TRASPARENZA

Risulta chiaro che, in questa delicata situazione, sono i piccoli autori e i piccoli editori a farne le spese. Si stanno chiedendo veri e propri risarcimenti contro il nuovo potere di cui si stanno inebriando le grosse compagnie che utilizzano modelli propri. Non si possono prendere le idee altrui e farle proprie, o meglio farle far proprie alle IA, che stanno praticamente imitando e copiando il genio umano. 

"Se lasciamo che l’IA cresca così, senza limiti né rispetto, il prossimo libro che leggeremo potrebbe non essere più scritto da una persona. Ma da un algoritmo addestrato a copiarla.
E il fatto che lo facciano tutti i competitor non è una giustificazione." cit Marco Camisani Calzolari (MCC)
In conclusione, utilizzando la citazione di un esperto del settore, ci si chiede: chi vincerà questa guerra dei mondi tra IA e Copyright?