SoftBank vs OpenAI, la sfida miliardaria che potrebbe riscrivere il futuro dell'intelligenza artificiale

Il mondo della tecnologia è in fermento per le indiscrezioni trapelate dal Financial Times. SoftBank sta valutando un investimento in OpenAI, una cifra che oscilla tra i 15 e i 25 miliardi di dollari. La notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore, scuotendo gli ambienti finanziari di Tokyo e Silicon Valley.
Non è la prima volta che SoftBank e OpenAI incrociano i loro destini. Solo poche settimane fa avevano annunciato una partnership per il progetto Stargate nel campo dei data center, con un piano di sviluppo che aveva già attirato l'attenzione di Oracle e del fondo emiratino MGX.
Gli osservatori più attenti notano come questa mossa potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri nel settore. Microsoft, attuale maggior investitore di OpenAI, potrebbe vedere ridimensionato il proprio peso. Le cifre in ballo sono da capogiro: si parla di un progetto che nei prossimi quattro anni potrebbe arrivare a muovere 500 miliardi di dollari, partendo da un investimento iniziale di 100 miliardi.
Ma non tutti vedono rosa. Elon Musk, noto per le sue posizioni spesso controcorrente, ha sollevato dubbi sulla solidità finanziaria dell'operazione. Attraverso X ha lanciato una frecciata, sostenendo che SoftBank avrebbe assicurato "ben meno di 10 miliardi di dollari". Non si è fatta attendere la replica di Sam Altman, CEO di OpenAI, che ha respinto fermamente queste insinuazioni.
Le perplessità non si fermano qui. Alcuni si interrogano sulla sostenibilità di un progetto che non gode di sostegno pubblico. Altri si chiedono se le nuove infrastrutture saranno davvero a disposizione dell'intero settore o se finiranno per essere un'esclusiva di OpenAI.
Masayoshi Son, CEO di SoftBank, sembra comunque determinato a procedere. Le prossime settimane saranno decisive per capire se questa unione si farà e quali saranno le conseguenze per il futuro. Il settore dell'intelligenza artificiale non sarà più lo stesso.
La partita in gioco va ben oltre i numeri. Sarà una mossa che potrebbe ridefinire gli equilibri di un settore sempre più strategico. Gli addetti ai lavori osservano con attenzione, consapevoli che le decisioni prese oggi potrebbero plasmare il panorama tecnologico dei prossimi decenni.