Il futuro dell'educazione tecnologica: Giorgio Ventre sulla sfida delle competenze digitali e l'intelligenza artificiale

Giorgio Ventre, figura di risalto nel panorama della tecnologia italiana, nonché direttore scientifico della Apple Developer Academy, durante il suo intervento ha condiviso la sua prospettiva sul futuro dell'educazione tecnologica e dell'intelligenza artificiale.
Ha evidenziato che secondo uno studio McKinsey, l'80% delle persone che lavoreranno con l'intelligenza artificiale non possiede attualmente nessuna competenza in materia.
La sfida delle competenze digitali
"Viviamo in un Paese dove l'informatica è stata largamente assente dai percorsi formativi," spiega Ventre. "A meno di non aver seguito corsi specifici come ingegneria informatica, la maggior parte dei professionisti - dagli avvocati agli economisti, dai manager ai medici - opera senza una vera comprensione delle potenzialità della trasformazione digitale."
Ripensare il metodo di insegnamento
Il vero problema, secondo il professore, non riguarda solo il "cosa" insegnare, ma soprattutto "come" insegnare. "Il nostro sistema educativo è antiquato," afferma Ventre, criticando l'approccio tradizionale che vede gli studenti "costretti a stare sei, sette ore al giorno seduti in un banco, alternando solo spiegazioni, interrogazioni e compiti in classe."
La soluzione proposta è radicale: "Dobbiamo passare da docenti a mentori, persone che affiancano gli studenti nell'uso degli strumenti digitali. La formazione deve diventare più pratica, interattiva e basata sul lavoro di gruppo."
Il ruolo della diversità nell'innovazione
Ventre sottolinea due pilastri fondamentali per gestire il cambiamento: la necessità e la diversità. "L'innovazione nasce dalla multidisciplinarità," sostiene. "L'intelligenza artificiale non può essere dominio esclusivo degli ingegneri - deve essere un terreno di confronto tra diverse discipline."
A supporto di questa visione, cita l'esempio dell'Apple Academy a Napoli, dove il 45% degli studenti proviene dall'estero. "Questa diversità di background e culture crea un ambiente di apprendimento straordinariamente ricco," spiega il professore.
Verso il futuro
"Il cambiamento è inevitabile," conclude Ventre, "ma dobbiamo affrontarlo in modo nuovo. Come ci insegna Darwin, solo attraverso l'adattamento possiamo sopravvivere." Un messaggio abbastanza significativo per il sistema educativo italiano che resta troppo saldo alla tradizione e resiste al cambiamento, ma necessita di una profonda trasformazione.
È chiaro che sarà una sfida preparare i giovani per un futuro dove l'intelligenza artificiale sarà sempre più disponibile e presente nelle nostre vite. Si parte dalla consapevolezza da parte di chi la utilizza e quindi partire da 0. La risposta, secondo Ventre, sta in un approccio educativo più pratico, collaborativo e aperto alla diversità.