Google Gemini 2.0 flash e la rimozione dei watermark, innovazione o problema etico?

19 Marzo 2025 - 11:46
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Google Gemini 2.0 flash e la rimozione dei watermark, innovazione o problema etico?
Immagine generata con AI

L'ultima versione di Gemini, il sistema AI di Google che sfida direttamente i giganti come OpenAI, sta facendo parlare di sé.

 E non per buoni motivi. Come riportato da diverse testate tech tra cui The Verge e HDblog, Gemini 2.0 Flash riesce a fare qualcosa che dovrebbe preoccuparci, cancellare i watermark dalle immagini senza lasciare tracce.

Non sto esagerando quando dico che questa funzione potrebbe mettere in crisi l'intero sistema di protezione della proprietà intellettuale nel mondo digitale. Parliamoci chiaro: quegli stessi watermark che fotografi, designer e agenzie usano quotidianamente per proteggere il loro lavoro.

Certo, Google ha cercato di correre ai ripari con SynthID, un sistema che dovrebbe "marchiare" le immagini modificate con l'AI. Ma il paradosso è evidente, la stessa intelligenza che applica questi marchi invisibili può anche rimuoverli!

È come se il guardiano e il ladro fossero la stessa persona.

Il rischio concreto? Chiunque potrebbe appropriarsi di immagini protette senza permesso né pagamento.

Una prospettiva che fa tremare i polsi a realtà come Getty Images, sempre in prima linea nella battaglia per la tutela del copyright.

Google ha limitato l'accesso a Gemini 2.0 Flash solo agli sviluppatori tramite AI Studio, ma non ha ancora spiegato come intenda affrontare questo problema etico.

Serviranno filtri più severi? Nuovi protocolli di sicurezza? Per ora, solo silenzio.

Dobbiamo riconoscere che questa tecnologia rappresenta un salto qualitativo nell'editing digitale, ma le domande sul tavolo sono troppe.

Google dovrà trovare un equilibrio tra innovazione e protezione, prima che questa tecnologia diventi incontrollabile.

Il futuro della creatività digitale protetta potrebbe dipendere dalle scelte che verranno fatte oggi.